giovedì 31 marzo 2011
PROGETTI COMPAGNI DI STRADA
POZZO DI SAN PATRIZIO
Il tema del pozzo è quello che mi ha interessato di più, soprattutto questo, perchè è perimetrato da una serie di percorsi che gli girano attorno. Queste rampe sono poi illuminate, nella parte sommitale, dal foro del pozzo stesso, che diventa quindi "pozzo di luce" e "pozzo d'acqua".
Trovo che questo sia un ottimo modo per illuminare edifici ipogei.
mercoledì 30 marzo 2011
PROGRAMMA
CONSIDERAZIONI-PROGRAMMA
Per questo progetto ho pensato ad una funzione catalizzante che servisse alla comunità come luogo d’aggregazione, ma anche e soprattutto ad una funzione strettamente legata alla natura, dove si potesse stare anche soli a pensare o a riposare la mente. Nel mondo d’oggi e soprattutto in una grande città c’è bisogno di silenzio, nel silenzio c’è pace e se davanti a noi c’è qualcosa di bello da ammirare
c’è anche armonia. Meravigliosa sensazione di quiete che provo andando a pescare: io, la canna (prolungamento del mio braccio), l’acqua (vita del mondo) e il pesce (parte della natura).
Perciò credo che in un centro così densamente abitato potrebbe avere molto successo uno sport come la pesca sportiva,praticato oltretutto in un contesto di importanza archeologica data la presenza dell’acquedotto alessandrino.
La mia idea è quella di inserire un laghetto sportivo nell’area libera dietro l’acquedotto, collegato tramite una tubazione o un passaggio sotterraneo al progetto vero e proprio caratterizzato da un allevamento ittico degli stessi pesci che vengono pescati nel laghetto e di quelli predati da questi ultimi. Il progetto comprenderà poi il negozio di pesca, che si occuperà anche della gestione del lago, ci saranno poi degli spazi per il club di pesca dove si organizzeranno gare e i più grandi insegneranno ai più piccoli a pescare.
Per quanto riguarda gli spazi dedicati al living avevo pensato ad una abitazione al piano superiore per il guardiano del lago o il proprietario del negozio.
Da queste considerazioni ne scaturiscono poi altre: i pesci pescati si potranno vendere ai passanti, si potrebbero poi organizzare delle visite guidate all’interno del centro, per mostrare ai bambini le varie fasi della crescita degli avanotti , dall’allevamento dei pesci è possibile anche ricavare un concime naturale per le piante, dato dal guano e dagli scarti organici della pulitura delle vasche, utilizzabile per concimare l’area e i vicini parchi.
Dato che uno dei nostri obiettivi è il rebuilding nature ho pensato di elaborare gran parte del progetto in maniera ipogea, lasciando fuori terra solo le funzioni più commerciali e lo spazio abitativo.
Per fare ciò ho pensato ad una sorta di pozzo da cui entra la luce, formato da un percorso che gli gira attorno con una serie di vasche per l’allevamento, con alla fine una grande vasca come nel pozzo di San Patrizio.
Per questo progetto ho pensato ad una funzione catalizzante che servisse alla comunità come luogo d’aggregazione, ma anche e soprattutto ad una funzione strettamente legata alla natura, dove si potesse stare anche soli a pensare o a riposare la mente. Nel mondo d’oggi e soprattutto in una grande città c’è bisogno di silenzio, nel silenzio c’è pace e se davanti a noi c’è qualcosa di bello da ammirare
c’è anche armonia. Meravigliosa sensazione di quiete che provo andando a pescare: io, la canna (prolungamento del mio braccio), l’acqua (vita del mondo) e il pesce (parte della natura).
Perciò credo che in un centro così densamente abitato potrebbe avere molto successo uno sport come la pesca sportiva,praticato oltretutto in un contesto di importanza archeologica data la presenza dell’acquedotto alessandrino.
La mia idea è quella di inserire un laghetto sportivo nell’area libera dietro l’acquedotto, collegato tramite una tubazione o un passaggio sotterraneo al progetto vero e proprio caratterizzato da un allevamento ittico degli stessi pesci che vengono pescati nel laghetto e di quelli predati da questi ultimi. Il progetto comprenderà poi il negozio di pesca, che si occuperà anche della gestione del lago, ci saranno poi degli spazi per il club di pesca dove si organizzeranno gare e i più grandi insegneranno ai più piccoli a pescare.
Per quanto riguarda gli spazi dedicati al living avevo pensato ad una abitazione al piano superiore per il guardiano del lago o il proprietario del negozio.
Da queste considerazioni ne scaturiscono poi altre: i pesci pescati si potranno vendere ai passanti, si potrebbero poi organizzare delle visite guidate all’interno del centro, per mostrare ai bambini le varie fasi della crescita degli avanotti , dall’allevamento dei pesci è possibile anche ricavare un concime naturale per le piante, dato dal guano e dagli scarti organici della pulitura delle vasche, utilizzabile per concimare l’area e i vicini parchi.
Dato che uno dei nostri obiettivi è il rebuilding nature ho pensato di elaborare gran parte del progetto in maniera ipogea, lasciando fuori terra solo le funzioni più commerciali e lo spazio abitativo.
Per fare ciò ho pensato ad una sorta di pozzo da cui entra la luce, formato da un percorso che gli gira attorno con una serie di vasche per l’allevamento, con alla fine una grande vasca come nel pozzo di San Patrizio.
mercoledì 23 marzo 2011
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